“Il sole e la neve” è composto da 142 “coriandoli”, microstorie disposte in ordine all’apparenza casuale: solo alla fine della lettura si scopre la trama di un unico racconto. Ambientata nel parmense degli anni ’60, la narrazione ripercorre quattordici anni di vita – dall’età dell’innocenza alla scoperta della morte – attraverso il susseguirsi dei mesi e delle stagioni. Osserva i mutamenti della natura, ricorda il piacere di vivere immersi nello scorrere del tempo. Partendo da giugno e arrivando di nuovo a giugno, si vede un bambino diventare adulto, si vedono i boschi, i campi, i cieli, i fiumi cambiare colori e luci, emanare nuovi profumi. Alle spalle dei protagonisti, il bimbo innocente e la campagna, sta un ampio coro di personaggi narrati in poche righe; uno di questi personaggi, il padre, a poco a poco diventerà, attraverso la morte, il vero «eroe». I testi sono accompagnati dai disegni di un grande artista, Enrico Robusti. Le immagini non illustrano il volume ma rileggono la stessa realtà della storia, le stesse situazioni umane e naturali con un occhio diverso, un’altra anima e un’altra sensibilità. Le immagini formano un libro nel libro, il pittore diventa scrittore di una vicenda parallela: se nei testi di Alfieri le parole sono spesso colori, nei disegni di Robusti i colori sono spesso parole. Del resto la rappresentazione della vita, della felicità, della natura, dell’amore e della morte cambiano da uomo a uomo.