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Termine | Definizione |
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Fustellatura, fustellatura mezzotaglio e perforazione (per pack o copertine/interni) |
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La fustellatura è un metodo utilizzato nelle aziende grafiche e cartotecniche per tagliare la carta, il cartone, la plastica e altri materiali in formato piatto e sottile. Durante il processo i fustellati possono essere completati con cordonature e rilievi a freddo: operazioni complesse, che richiedono la fustellatura individuale di ogni singolo foglio. Lo strumento che si utilizza è la fustella ossia uno strumento che consente di eseguire un taglio preciso di un prodotto in fogli. La tipologia più comune è la fustella piana, o fustella americana: uno strumento formato da un nastro in acciaio piegato con una determinata forma (a volte anche complessa) con un profilo superiore tagliente che riproduce una determinata sagoma. Seguendo le istruzioni fornite da un disegno tecnico, questa sorta di stampo viene impresso sul materiale, così da tagliarlo. Alla fustella si può dare ogni tipo di forma, tracciando linee spezzate, curve, vuoti, occhielli, bordi particolari, ecc. In questo modo si possono realizzare tagli estremamente precisi e complicati, ma soprattutto replicabili potenzialmente all’infinito secondo le esigenze. Dato che il prodotto finale è costituito, tipicamente, da imballaggi di qualità configurati e rifiniti in modo elaborato (come nel caso degli astucci per cosmetici, sigarette, prodotti farmaceutici, alimentari ecc.), i materiali utilizzati devono soddisfare i requisiti più severi. Nel caso in cui ci sia la necessità di creare un solco per permettere di piegare agevolmente il cartone anziché tagliarlo, nella fustella può essere inserita una lamina più bassa e non tagliente, chiamata in gergo “cordone” o “cordonatore”, che provoca in sede appropriata uno schiacciamento e/o snervamento del cartone permettendo la successiva piega in quel dato punto. In caso di materiali o lavorazioni particolari il cordonatore può essere sostituito da una lama, detta “mezzotaglio”, più bassa di quella di taglio e atta a penetrare nel cartone solo per una parte del suo spessore. Nel caso in cui il foglio non debba staccarsi autonomamente è necessario prevedere la perforazione, ovvero una lama interrotta a spazi intermittenti in modo che la divisione del foglio avvenga tramite uno strappo, come ad esempio per agevolare l’apertura di un astuccio. Queste esigenze sono soddisfatte nel modo migliore dalle fustellatrici piane. I fogli stampati, impilati su un bancale, vengono trasferiti dalla macchina da stampa alla fustellatrice che può essere alimentata manualmente o tramite un apposito sistema logistico. Nel mettifoglio i fogli vengono prelevati dalla pila uno alla volta, allineati in tre punti per mezzo di squadre frontali e laterali che assicurano un registro preciso, quindi trasmessi a un gruppo di pinze che li posiziona correttamente tra fustella e contro-fustella. La fustellatura di ciascun foglio avviene quindi in un solo colpo. Nella successiva stazione di estrazione, appositi attrezzi rimuovono automaticamente lo scarto. Se la macchina è equipaggiata in modo adeguato, i fustellati multipli possono poi essere separati, per la produzione multipla. Per una fustellatura di qualità è indispensabile un registro di grande precisione, in grado di assicurare che i fogli vengano man mano fustellati sempre ed esattamente nella stessa posizione. |
Floccatura |
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La floccatura è una soluzione di stampa che prevede il trasferimento di fibre sintetiche sul packaging tramite la forza elettrostatica generata in appositi macchinari, per ottenere un piacevole effetto velluto. Queste fibre possono essere di diversa lunghezza e colore e aderiscono alla superficie da stampare tramite uno specifico collante precedentemente applicato. Il flock si applica su diversi materiali (vetro, plastica o metallo), può ricoprire completamente una superficie o riprodurre uno specifico decoro, ad esempio una greca o un effetto pizzo. Il principale punto di forza della floccatura è l’aspetto innovativo di questa soluzione di stampa: tutti gli oggetti cui viene applicato il flock risultano esteticamente gradevoli e dall’aspetto originale. Inoltre, la floccatura è l’unica soluzione di stampa che permette di ottenere un ottimo effetto visivo e una piacevole sensazione al tatto. Un altro punto di forza della floccatura è la possibilità di abbinare questa soluzione di stampa con altre tecniche di decoro, per esempio la serigrafia. Ciò avviene frequentemente con i packaging destinati al settore cosmetico o alla profumeria. Il principale limite della floccatura è che non si possono riprodurre scritte di piccole dimensioni. Più in generale, il flock si adatta alla riproduzione di righe spesse almeno un millimetro. Un altro limite della floccatura coincide con la ridotta disponibilità di colori, specialmente con il flock corto (usato ad esempio per riprodurre una greca) per il quale si ha una gamma di circa 10 colorazioni diverse. Per ricoprire una superficie piena con il flock lungo la cartella colori risulta più ampia. |
Finestratura |
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Fase di lavorazione cartotecnica che permette di applicare su astucci o scatole delle sagome di materiale plastico trasparente, in modo da formare una finestra attraverso la quale si può vedere il prodotto. In pratica si tratta di applicare su astucci o scatole delle sagome di materiale plastico trasparente, in modo da formare una finestra attraverso la quale si può vedere il prodotto. |
Densità (Massa Volumica) |
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Descrive la compattezza del cartoncino, misurata in chilogrammi per metro cubo (kg/m3). |
Cordonatura |
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Operazione che prepara la successiva piegatura. La sua funzione consiste nell’indebolire il cartone lungo linee ben definite. Viene effettuata da una sottile lama di acciaio e da una scanalatura intagliata con precisione nella matrice. |
Cellophanatura |
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La cellophanatura con film termoretraibile è una tecnica per confezionare i prodotti, ovvero consiste nell’applicare una pellicola trasparente - il cellophan appunto - in modo da rendere il prodotto "protetto e sigillato" ed è possibile confezionare svariate tipologie di prodotto, in diverse forme o dimensioni. La pellicola trasparente che viene utilizzata attraverso questa lavorazione è completamente atossica, e viene applicata in modo automatizzato con macchinari specifici, rivestendo completamente le varie tipologie di prodotto. |
Cartone ondulato |
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Il cartone ondulato è, a differenza di altri materiali espansi e derivati plastici, risulta riciclabile e biodegradabile al 100%. Le copertine che lo compongono - costituite da due o più superfici di carta tesa o piana legate insieme da collanti naturali derivati da amido di mais o fecola - racchiudono tra di loro le carte ondulate che conferiscono stabilità e resistenza. Poiché l’altezza dell’onda può variare da 1,5 mm a 5 mm, si possono avere combinazioni diverse che portano a spessori finali di cartone da 1,5 a 15 mm. Oltre allo spessore, per determinare una minor o maggiore resistenza è fondamentale la qualità delle carte impiegate e la loro grammatura. Trasformato in imballaggio finito, il cartone ondulato diventa un contenitore robusto, versatile, ideale per raggruppare, trasportare e proteggere. Tipologie di cartone ondulato: _ Cartone semplice: costituito da una sola onda, A-alta, B-bassa, microonda o onda E, fra due copertine stese. _ Cartone doppio: (talvolta impropriamente detto TRIPLO) formato da due onde (ondulazioni combinate alta-bassa, bassa-micron) e 3 carte stese. _ Cartone triplo: con tre onde-ondulazioni e tre o 4 carte stese, destinato a impieghi specifici che richiedono un’altissima resistenza. Nella fabbricazione del cartone ondulato e/o accoppiato è previsto l’impiego di carte per copertina e di carte da onda. Le loro caratteristiche e la loro composizione fibrosa possono conferire al prodotto cartotecnico diverse proprietà di resistenza e/o barriera all’umidità e di alimentarietà. Le copertine normalmente utilizzate possono essere di cartone trattato, contro l’umidità, o di cartone vegetale, utilizzato per fabbricare contenitori di alimenti. L’accoppiato di per sé, può essere correttamente considerato sia un prodotto sia una materia prima. È un prodotto quando, attraverso lo studio delle prestazioni e l’impiego di specifiche materie prime, viene realizzato un accoppiato unendo più carte di diversa origine, natura e aspetto superficiale. È materia prima quando, una volta realizzato, il cartone ondulato presenta le caratteristiche fisico-meccaniche e fisico-chimiche capaci di soddisfare le esigenze di resistenza e prestazione di un imballaggio. Il prodotto accoppiato, pertanto, ha un’identità propria che lo rende capace di assolvere ai compiti per cui è stato realizzato. La resistenza di un accoppiato è determinata da: _ tipo di onda: il tipo ideale deve scaturire da esigenze ben precise, individuate dopo un’attenta analisi dei prodotti cartotecnici da fabbricare; _ spessore dell’accoppiato: è il principale elemento che determina la resistenza (maggiore è lo spessore, maggiore è la resistenza dell’accoppiato). Ma non solo: maggiore è lo spessore, maggiori sono anche le imprecisioni-variazioni nella finitura (fustellatura e incollatura) del prodotto; _ qualità delle carte utilizzate nella sua realizzazione. Oltre alla resistenza di per sé, ne determinano anche la stabilità nel tempo e negli ambienti. L’accoppiato di cui ci occupiamo può essere di due tipi: _ A una solo onda. L’accoppiato a una sola onda identifica un prodotto, realizzato utilizzando una sola onda disposta tra due copertine. Nel settore cartotecnico l’accoppiato a una sola onda trova impiego nell’80% circa delle applicazioni. Di questo tipo fanno parte l’onda bassa “Tipo B” adatta ad esempio per contenitori e scatole come per esempio elettromestici, onda “Tipo E” per scatole ed astucci per piccoli elettromestici e prodotti per la detergenza, onda “Tipo F” per astucci per vini e liquori, onda “Tipo G” per astucci per prodotti alla persona, onda “Tipo N” per astucci per farmaci e cosmesi. _ A due onde. L’accoppiato a due onde è realizzato partendo da un foglio di ondulato, che viene accoppiato a foglio. Questa configurazione consente di realizzare un prodotto con caratteristiche di resistenza elevata e tipica dei box-pallet e/o espositori. |
Cartoncino rigido non imbianchito (SUB/SUS) |
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Questo tipo di cartoncino si ottiene tipicamente da pura pasta chimica non imbianchita, con due o tre strati di rivestimento sulla superficie stampabile. In alcuni casi il retro ha superficie bianca. È utilizzato soprattutto per la produzione di contenitori per bevande, come bottiglie e cartoni, in quanto è molto resistente e può essere impermeabilizzato, un elemento fondamentale nel corso del processo di confezionamento dei prodotti. È utilizzato anche per tutta quella serie di tipologie di imballaggi in cui occorre un materiale resistente. Nella categoria SUS rientrano i cartoncini retro “kraft” ad alta resistenza meccanica e alla lacerazione (in tedesco "kraft" significa "forza"), impiegati soprattutto nel settore del multipackaging di bottiglie e conosciuti anche come “carrier board”, spesso impiegati in versione resistente all’umidità (wet strenght) per conservare le loro caratteristiche meccaniche, in particolar modo alla lacerazione, perchè sono molto resistente alla trazione e allo strappo, e per l'imballaggio di quei materiali che devono essere protetti dall'umidità. |
Cartoncino rigido imbianchito (SBB/SBS/GZ) |
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I cartoncini SBS sono i migliori dal punto di vista qualitativo - noti come “pura fibra di cellulosa” - trovano impiego negli astucci nei campi quali cosmetica, profumeria, confezionamento di sigarette, di alcuni alimenti surgelati ad alto contenuto di acqua (opportunamente accoppiati per estrusione ai film di polietilene) e in diverse applicazioni ove sono richieste particolari prestazioni fisicomeccaniche. Il cartoncino è costituito da una copertina con una doppia o tripla patinatura, da una pasta in cellulosa sbianchita ed infine il retro è una cellulosa chimica sbianchita con uno o due strati di patina. |
Cartoncino politenato |
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Il cartoncino politenato è costituito da un cartoncino coestruso sul retro con un film Polietilene PE, che fa da barriera funzionale per gli alimenti. Possiede elevata impermeabilità all'acqua e al vapore d'acqua, resistenza ai grassi, ai solventi. Viene spesso utilizzato per i packaging alimentari primari. |
Cartoncino con centro grigio (WLC/GD/UD) |
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Questo tipo di cartoncino è realizzato con una maggioranza di fibre riciclate. E’ il tipo di cartone maggiormente utilizzato nel packaging. È prodotto in un numero variabile di strati, ognuno dei quali è composto da tipi selezionati di materie prime. Tipicamente, possiede due o tre strati di rivestimento sulla superficie stampabile e uno strato sul retro. Il retro può essere bianchissimo, bianco o grigio. Il livello qualitativo è piuttosto basso e quindi poco adatti alla realizzazione di stampe sofisticate. È utilizzato in un'ampia gamma di applicazioni, come il cibo refrigerato o surgelato, i cereali per la prima colazione, le scarpe, i tessuti, i giocattoli e molto altro ancora. |
Cartoncino alto spessore (FBB/GC/UC) |
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In Italia i cartoncini più usati per la fabbricazione di astucci di fascia medio/alta sono i FBB (Folding Box Board), noti come alto spessore, che si dividono in GC1,, il quale è costituito da una copertina con una doppia patinatura, seguita da cellulosa sbianchita, da una pasta in legno meccanica ed infine il retro è una cellulosa chimica sbianchita con uno strato di patina. Un cartoncino leggermente inferiore è il GC2, il quale è costituito da una copertina con una doppia patinatura, seguita da cellulosa sbianchita, da una pasta in legno meccanica ed infine il retro è una cellulosa chimica sbianchita, in questo caso senza lo strato di patina (che lo differenzia dal GC1). |
Cartonato svizzero |
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Il cartonato svizzero prevede che il blocco libro, con o senza unghia, sia incollato sul dorso, rinforzato con garza e rifinito con una carta che può ricoprire il solo dorso o l’intero blocco, o tela. Il fissaggio alla copertina cartonata, a differenza della brossura e del cartonato classici, avviene soltanto sulla superficie inferiore del blocco libro, lasciando completamente libera la seconda di coperta e il dorsino, che possono così aprirsi completamente poggiando sul piano di appoggio del libro. Ciò consente anche alle pagine interne di aprirsi più agevolmente, quasi in piano. Ovviamente nel caso del cartonato svizzero il blocco libro verrà incollato soltanto al risguardo posteriore, interamente o parzialmente nella parte più prossima al dorso, lasciando libero sia il primo quadrante che il dorsino, entrambi rivestiti all’interno per fini estetici, che anche in questo caso potranno aprirsi e disporsi orizzontalmente nella consultazione del volume. |
Cartonato |
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Il libro con copertina cartonata o rigida (hardcover) è una rilegatura che prevede l’applicazione di una plancia su di un cartone rigido. La copertina del libro è costruita a partire da un’anima di cartone rigido rivestito il cui spessore ha un valore variabile variabile da 1 a 5 mm o più, a seconda della consistenza che si intende dare alla copertina e a seconda delle dimensioni del volume. La cartella, come viene chiamato in legatoria il cartone rivestito destinato a fare da copertina, è divisa solitamente in tre pezzi, copertina, dorso e retrocopertina. La plancia in questione, che può essere in carta patinata, naturale, di pregio o con materiali preziosi, come la pelle, è più grande del formato finale di copertina poiché deve ricoprire perfettamente tutto il cartone. |
Carta uso mano o naturale |
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Le carte non patinate, altrimenti detta naturale o usomano, viene prodotta senza alcun rivestimento superficiale, sono supporti da stampa macroporosi. L’inchiostro rimane in superficie, ma la velocità di essiccazione viene notevolmente ridotta ed il grafismo, essendo il pigmento in buona parte assorbito, risulta a risultare meno brillante. Le carte naturali possono subire dei trattamenti diversi trattamenti superficiali che ne migliorano la stampabilità, tra cui: _ Carta lisciata dove si intende lo schiacciamento ottenuto con la pressione tra due rulli dello stesso materiale, generalmente acciaio, che ne livellano le asperità. Questa operazione migliora il contatto tra forma e carta e quindi il trasferimento dell’inchiostro, ma a volte può compromettere l’uniformità di assorbimento del foglio se la carta non è stata formata in modo omogeneo. _ Carta marcata a feltro si ottiene stendendo i fogli ancora bagnati su tappeti di feltro, in modo da riprodurne il disegno e le irregolarità. In fase di produzione queste carte vengono sottoposte al passaggio tra due rulli rivestiti da appositi feltri che imprimono la texture. La finitura superficiale in bassorilievo è realizzata all’uscita della stessa, quando l’impasto è ancora acquoso (60% acqua). La marcatura può essere fatta su un lato o su entrambi, e diminuisce al diminuire della grammatura. Viene spesso utilizzata in editoria perché al tatto dà una sensazione di “materialità” e porosità che altre carte non danno. La carta marcata a feltro ha un'ottima rigidità e una buona resistenza alla piegatura e alla cordonatura, buona solidità alla luce ed elevata collatura superficiale. È particolarmente adatta per realizzare cataloghi, calendari, copertine, biglietti o partecipazioni, carte da lettera, edizioni o monografie. _ Carta vergata che si ottiene attraverso il processo di vergatura e presenta caratteristiche di particolare grana della superficie e inalterabilità dei colori alla luce. La superficie è stata trattata con un rullo ballerino coperto da linee parallele a distanze uniforme (le linee impresse sono, in realtà, delle filigranature). La vergatura conferisce al prodotto un tocco di classe e ricercatezza. Tramite questo processo la carta mostra in trasparenza una rigatura più o meno fitta. La carta vergata è particolarmente adatta per le edizioni di pregio, la grafica pubblicitaria, gli usi cartotecnici e di legatoria come il rivestimento di scatole e la stampa di cartelline ed etichette, il disegno e il collage. _ Carta goffrata è invece un prodotto che ha subito un’operazione di goffratura, ovvero una impressione sulla carta di un disegno decorativo in rilievo. La goffratura è realizzata facendo passare il foglio o il nastro continuo attraverso la luce di appositi cilindri in una calandra goffratrice. Il cilindro superiore è di acciaio inciso con il disegno desiderato, mentre il cilindro contrapposto è costituito da materiale fibroso comprimibile. L’operazione viene realizzata a secco, una volta che la carta è già stata prodotta e si possono ottenere carte monogoffrate su un solo lato, o goffrate da entrambi i lati. _ Carta martellata: carta la cui superficie è incisa da sottilissime battuta irregolari |